Gioia: 'Servizi sanitari che funzionano vanno sostenuti, non smantellati per propaganda'


"Nelle scorse ore sono stato invitato dalla CISL a partecipare a una riunione dedicata ai lavori della RTI ovvero l’assistenza domiciliare integrata. Desidero ringraziare il segretario Giuseppe Lacorte per l’invito rivolto ai candidati consiglieri alle prossime elezioni regionali e all’attuale assessore al bilancio Fabiano Amati. Nel corso dell’incontro ho ritenuto opportuno chiarire alcune dinamiche che, in questi giorni, sono diventate oggetto di discussione pubblica e di attenzione da parte della stampa locale. Tengo a precisare che il direttore generale della ASL di Brindisi, salvo pressioni o interferenze, sta procedendo alla proroga del mandato della cooperativa oltre il 30 novembre, in attesa della nuova gara d’appalto. Tutto questo è assolutamente fattibile e conforme alle norme vigenti. Desidero sottolineare che i servizi esternalizzati in partenariato pubblico-privato, quando funzionano bene, devono essere confermati e sostenuti, non smantellati. Non è una priorità quella di internalizzare i lavoratori, perché così facendo si rischia di indebolire altri settori fondamentali del sistema sanitario. È ciò che è accaduto, ad esempio, alla RSA di Ostuni, dove per internalizzare un servizio efficiente si è finito per sottrarre personale ai pronto soccorso degli ospedali della provincia" si legge in una nota stampa a cura di Tommaso Gioia, consigliere per la sanità del Presidente della Regione Puglia, riguardo la situazione dell'assistenza domiciliare integrata nella ASL di Brindisi.

"In attesa della nuova gara, sulla base della legge di bilancio, sono stati stanziati 9,9 milioni di euro, ma questi fondi non basteranno neanche a coprire 7-8 mesi di gestione: ne serviranno almeno 15-16 milioni di euro. Mi chiedo allora: chi elabora queste leggi? Chi, al dipartimento, valuta i costi reali di gestione dell’ASL? Come si può pensare, in una sola settimana, di prevedere un processo di internalizzazione, passare alla gestione diretta dell’ASL e, subito dopo, affidarsi a una nuova ditta incaricata tramite gara? Dove sta scritto che dobbiamo per forza internalizzare? E soprattutto, perché farlo se il servizio funziona bene? Occorre ricordare che la normativa prevede che i servizi esterni vengano confermati solo se garantiscono un costo inferiore e un’efficienza comprovata. E nel caso della cooperativa San Bernardo — come anche dell’ex San Raffaele di Ceglie Messapica — parliamo di strutture operative da 24 anni, con risultati positivi e continuità nel servizio. Trovo singolare che, dopo vent’anni di governo regionale, ci si accorga solo ora — a ridosso della campagna elettorale — di 'problemi' in servizi che hanno sempre funzionato bene. Mi meraviglia che un assessore al bilancio non riesca a far quadrare i conti, o forse devo pensare che queste improvvise scelte abbiano motivazioni più politiche che amministrative. Lascio ai cittadini e ai posteri l’ardua sentenza" ha dichiarato ancora Tommaso Gioia.

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